
La storia di Camigliatello Silano inizia i primi anni del 1900 quando sorsero nel luogo alcune imprese artigiane. Dopo qualche anno fu aperto uno sportello postale. La vera svolta ci fu nel 1928 grazie all’impegno di Michele Bianchi. Il “quadrunviro” fascista passava le ferie sul posto anche per trovare sollievo alla sua malattia. Egli fu il primo che credette nella valorizzazione turistica della Sila e in particolar modo proprio di Camigliatello Silano.
Grazie al suo intervento fu costruito il rifugio per turisti e iniziò la costruzione della ferrovia a scartamento ridotto tra Cosenza e San Giovanni in Fiore con una importante stazione proprio a Camigliatello Silano. Alle infrastrutture pubbliche si affiancarono molte iniziative private in particolare strutture di ricezione e in un paio di decenni Camigliatello diventò una delle località turistiche più rinomate e frequentate del Sud d’Italia.
La costruzione degli impianti di risalita a Moccone, località vicina, fu determinante per lo sviluppo turistico di Camigliatello Silano. Negli anni ’50 fu invasato il vicino lago Cecita dove si trova il Centro Visitatori del Parco Nazionale in località Cupone, a pochi chilometri da Camigliatello.
Un altro importante passo fu la costruzione della nuova statale 107 voluta da Giacomo Mancini. La nuova statale accorciò i tempi di percorrenza tra Cosenza e San Giovanni in Fiore e questo favorì lo sviluppo di Camigliatello che si trova a metà strada tra questi due centri. La strada non passa più per il valico di Monte Scuro e ciò la rende più sicura e praticabile in inverno.

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