Inaugurazione di un bronzo raffigurante Gioacchino da Fiore
Gioacchino da Fiore nacque intorno al 1130 a Celico e morì il 30 marzo 1202 a Pietrafitta. E’ stato un abate cistercense, teologo e filosofo italiano di grande importanza nella storia del pensiero occidentale. Noto per le sue visioni profetiche e per una sua particolare interpretazione della storia, ha influenzato non solo la teologia cristiana ma anche il pensiero filosofico moderno.
In occasione della inaugurazione della scultura in bronzo raffigurante il volto di Gioacchino da Fiore, avvenuta il 28 gennaio scorso, vogliamo proporre una carrellata di tutte le più importanti rappresentazioni di Gioacchino da Fiore succedute nel corso dei secoli nell’arte e nella letteratura.
la scultura di bronzo raffigurante il volto di Gioacchino da Fiore è stata donata alla città di San Giovanni in Fiore dall’autrice, l’artista bolognese Letizia Cucciarelli, ed è stata collocata su una scalinata, non distante dall’Abbazia Florense. Critici d’arte del calibro di Vittorio Sgarbi hanno riconosciuto all’opera un elevato valore artistico.

L’immagine di Gioacchino da Fiore nella letteratura e nell’arte
Quello di Letizia Cucciarelli non è l’unica scultura che rappresenta il mistico silano. Durante l’epoca fascista, fu il grande Francesco Jerace, le cui opere sono disseminate in tutto il mondo, a cimentarsi nell’impresa di dare un volto all’abate florense. Il risultato non poteva che essere eccellente. Questa scultura che, per fortuna non è andata persa, è conservata nella stessa Abbazia Florense.

Ora, diamo uno sguardo alla letteratura storica e moderna alla ricerca delle immagini di Gioacchino da Fiore. Quella che segue è una miniatura di Gioacchino tratta dal codice Chigiano conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Quello Chigiano è un importante manoscritto donato a Pio XI, nel 1923, dalla famiglia Chigi.

Quella che segue, invece, non è un immagine tratta da un libro ma da un affresco della fine del secolo XVI che si trova nella Cattedrale di Santa Severina. Gioacchino da Fiore viene dipinto con l’aureola. L’artista ha anticipato i tempi prevedendone la beatificazione.

Quello che segue è un altro dipinto dell’artista Gregorio Vasquez de Arce y Ceballos. Si tratta di un olio su tela del 1680 conservato nel Museo de Arte Colonial a Bogotà in Colombia. Ritrae Gioacchino da Fiore che mostra i ritratti di San Domenico di Guzmán e San Francesco d’Assisi.

I caratteri somatici di Gioacchino emersi in uno studio sui suoi resti
Ma, cosa sappiamo delle reali caratteristiche fisiche di Gioacchino da Fiore? Ovviamente, molto poco. Sicuramente i suoi tratti somatici erano quelli tipici di un meridionale. Però, qualcosa di certo esiste: uno studio del 1998 diretto da Pietro De Leo dell’Università della Calabria sui resti scheletrici attribuiti all’abate florense ha stabilito quanto segue. L’età della morte sembra assai superiore ai 50 anni, probabilmente oltre i 60. Un torace ampio ma non particolarmente robusto. Si trattava di un individuo longilineo con una notevole robustezza ossea e con un’altezza stimabile intorno ai 175 cm. Valore piuttosto alto per il medioevo. Era un individuo vigoroso dedito ad una attività fisica intensa soprattutto deambulatoria. Queste caratteristiche sono confermate nelle Memorie del suo allievo Luca Campano, Arcivescovo di Cosenza.

Generazione con l’intelligenza artificiale della figura dell’Abate di Fiore
Per finire andiamo a vedere quello che l’intelligenza artificiale, tanto in voga in questi tempi, può fare per ricostruire l’immagine dell’abate silano. Abbiamo utilizzato uno strumento offerto dalla Microsoft. Dopo aver fornito delle precise istruzioni, il software, ci ha sintetizzato l’immagine che di seguito riportiamo. Ci appare un uomo di mezza età con una folta barba bianca, in abito talare. Tra le mani un testo sacro. Il monaco cammina su un sentiero sabbioso, tracciato tra massi di granito, dentro la piana alluvionale di un grande fiume. Sullo sfondo le montagne e, ai lati del sentiero, una folta pineta.
