Scoperte le tracce dell’antica “minera” di Savelli

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Non lontano da Serra Toppale, nel territorio di Savelli, sono state rinvenute da Luigi Spadafora delle scorie di fusione ferrose. Sono sicuramente la testimonianza di una attività metallurgica legata alla estrazione di minerali ferrosi nella miniera citata in un editto di Re Roberto d’Angiò del 1333 e nel volume “Stato e Storia della Regia Sila” di Giuseppe Zurlo del 1862. Inoltre, nei pressi della sommità di Serra Toppale, è stato raccolto un campione di una roccia cornubianitica prodotta da una inclusione magmatica in una roccia incassante formata probabilmente da filladi contenenti sericite. Questi ritrovamenti fanno pensare che l’antica “Serra della Minera” vicino Savelli, non corrisponda, come poteva suggerire il nome, al Cozzo del Ferro ma a Serra Toppale. Per le attività minerarie in Sila nel medioevo si segnalano anche le opere di Francesco Cuteri. Di seguito riportiamo la nostra intervista integrale a Luigi Spadafora.


Savelli: scoperte le tracce dell’antica “minera”

Nell’editto del 1333 con il quale il re Roberto d’Angiò procedeva alla delimitazione del tenimento della Sila di Cosenza si cita la Serra della Minera, non distante dall’attuale Villaggio Pino Grande, nel territorio di Savelli. Questo toponimo indicava una montagna tra Savelli e Bocchigliero dove “nel tempo passato si cavava il ferro”  come scrisse Giuseppe Zurlo nel primo volume del suo “Stato e Storia della Regia Sila”, pubblicato nel 1862.  Ma dove si trovava, con precisione, questa miniera? In quali anni è stata operativa considerando che il toponimo esisteva già nel 1333? Chi estraeva il minerale visto che la vicina cittadina di Savelli è stata fondata successivamente nel 1638?  A queste domande non si è riusciti finora a dare una risposta ma una nuova scoperta fatta da Luigi Spadafora di San Giovanni in Fiore, potrebbe portare luce sulla oscura questione. Allo Spadafora, insegnate di laboratorio nella scuola superiore, non nuovo a questo tipo di scoperte, rivolgiamo alcune domande.

Spadafora, ci racconta cosa ha trovato sulle montagne che sovrastano il paese di Savelli?

Ero stato sul posto diverse volte con dei miei collaboratori spinti dalla lettura di alcuni studi pubblicati negli anni ‘70 e ‘80 del secolo scorso da Benedetto De Vivo dell’Università di Napoli che segnalavano la presenza di filoni metallici nell’area compresa tra Serra Toppale e Cozzo del Ferro. Ma, nell’occasione, abbiamo trovato solo degli indizi vaghi di mineralizzazioni a solfuri. Questa volta, invece, cercando in un pianoro non tanto distante dalla sommità di Serra Toppale ho notato la presenza di piccole scorie di fusione contenenti ferro. Ho raccolto un campioncino grande quanto un’unghia per farlo analizzare. Le scorie sono rimaste sul posto, le segnalerò alla Soprintendenza appena avrò il risultato delle analisi. Nello stesso giorno, ho raccolto anche un campione di roccia ad un chilometro di distanza dal pianoro delle scorie e questo presenta una debole conducibilità elettrica, indice della presenza di metalli. Ho inviato il campione delle scorie e quello della roccia ad una università del nord e spero di avere i risultati dell’analisi in tempi accettabili.

Qual è, in parole semplici, il significato di queste scoperte?

Per prima cosa e che, l’antica “Serra della Minera” di Savelli, non corrisponde al Cozzo del Ferro, come poteva suggerire il nome di quest’ultima località, ma all’attuale Serra Toppale. Poi, appare evidente, che il minerale di ferro non veniva solo cavato ma subiva anche una prima lavorazione sul posto.  Veniva fuso e stoccato nel pianoro dove ho trovato le scorie. Successivamente le scorie o blumi venivano trasportate e lavorate presso antichi insediamenti umani distanti dalla montagna. Resta da determinare il luogo dove si estraeva il minerale ferroso e se le analisi confermeranno la presenza di ferro nel campione di roccia conduttiva, questo potrebbe vicino al luogo dove ho raccolto quest’ultimo reperto.

Ma se, ai tempi della miniera, Savelli non esisteva ancora, chi si occupava della estrazione e della fusione del minerale di ferro?

Serra Toppale si trova più o meno a metà strada tra Savelli e Bocchigliero. E’ molto probabile che siano stati gli abitanti di quest’ultimo paese, di origini molto antiche, a coltivare il minerale di ferro presente nell’area montana. Una conferma a questa ipotesi si trova su un libro di Nicola M. Papparella pubblicato nel web sul sito Academia.edu. Infatti, lo studioso locale, ha inserito nel testo una foto che ritrae delle scorie di fusione, rinvenute in alcune località del territorio di Bocchigliero, praticamente identiche a quelle trovate da me a Serra Toppale.

Lei ha trovato, alcuni anni fa, dei panetti di ferro, testimonianza di una attività metallurgica, probabilmente medievale, sulla sponda di un lago della Sila. Può dirci che fine hanno fatto questi reperti?

Ho segnalato la presenza dei panetti in ferro alla Soprintendenza nel 2017 in occasione della conferenza in cui si annunciava la scoperta dell’Elephas antiquus nel Cecita. Di seguito ci siamo recati con l’allora sopraintendente Mario Pagano e altri due suoi collaboratori nel luogo di ritrovamento ma nella notte aveva nevicato e siamo riusciti a localizzare solo uno dei panetti. Durante questa escursione ho consegnato al dott. Pagano il più bello dei panetti che avevo già prelevato sul posto e che ora fa bella mostra di se nella sede della Soprintendenza a Cosenza. Successivamente ho saputo che la Soprintendenza aveva rinunciato al recupero degli altri panetti per problemi di spazio. A questo punto, ho contattato la precedente amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore affinché si facessero autorizzare al ritiro dei reperti per poi esporli nel Centro Gioachimita o nel Museo Demologico. Ho specificato che li avrei accompagnati ovviamente a titolo gratuito. Sto aspettando ancora la risposta. Appena mi sarà possibile, contatterò il nuovo sindaco, sperando, questa volta, di avere maggiore fortuna.

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Scorie rinvenute a Serra Toppale

Le scoperte sono state annunciate anche in un articoletto sulla Gazzetta del Sud del 10 marzo 2022 che inseriamo di seguito. Bisogna puntualizzare che per un refuso sul pezzo della Gazzetta si sono invertite le posizioni di Serra Toppale e Cozzo del Ferro.

articolo gazzetta del sud
Articolo della Gazzetta del Sud