Gioacchino da Fiore: iconografia di un profeta

Inaugurazione di un bronzo raffigurante Gioacchino da Fiore

Gioacchino da Fiore nacque intorno al 1130 a Celico e morì il 30 marzo 1202 a Pietrafitta. E’ stato un abate cistercense, teologo e filosofo italiano di grande importanza nella storia del pensiero occidentale. Noto per le sue visioni profetiche e per una sua particolare interpretazione della storia, ha influenzato non solo la teologia cristiana ma anche il pensiero filosofico moderno.

In occasione della inaugurazione della scultura in bronzo raffigurante il volto di Gioacchino da Fiore, avvenuta il 28 gennaio scorso, vogliamo proporre una carrellata di tutte le più importanti rappresentazioni di Gioacchino da Fiore succedute  nel corso dei secoli nell’arte e nella letteratura.

la scultura di bronzo raffigurante il volto di Gioacchino da Fiore è stata donata alla città di San Giovanni in Fiore dall’autrice, l’artista bolognese Letizia Cucciarelli, ed è stata collocata su una scalinata, non distante dall’Abbazia Florense. Critici d’arte del calibro di Vittorio Sgarbi hanno riconosciuto all’opera un elevato valore artistico.

Volto in bronzo di Gioacchino da Fiore di Letizia Cucciarelli
Volto in bronzo di Gioacchino da Fiore di Letizia Cucciarelli

L’immagine di Gioacchino da Fiore nella letteratura e nell’arte

Quello di Letizia Cucciarelli non è l’unica scultura che rappresenta il mistico silano. Durante l’epoca fascista, fu il grande  Francesco Jerace, le cui opere sono disseminate in tutto il mondo, a cimentarsi nell’impresa di dare un volto all’abate florense. Il risultato non poteva che essere eccellente. Questa scultura che, per fortuna non è andata persa, è conservata nella stessa Abbazia Florense.

Abbazia Florense. Busto di Gioacchino da Fiore creato da Francesco Jerace
Abbazia Florense. Busto di Gioacchino da Fiore creato da Francesco Jerace. Foto Wikipedia

Ora, diamo uno sguardo alla letteratura storica e moderna alla ricerca delle immagini di Gioacchino da Fiore. Quella che segue è una miniatura di Gioacchino tratta dal codice Chigiano conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Quello Chigiano è un importante manoscritto donato a Pio XI, nel 1923, dalla famiglia Chigi.

Miniatura raffigurante Gioacchino da Fiore dal Codice Chigiano.
Miniatura raffigurante Gioacchino da Fiore dal Codice Chigiano. Foto Wikipedia

Quella che segue, invece, non è un immagine tratta da un libro ma da un affresco della fine del secolo XVI che si trova nella Cattedrale di Santa Severina.  Gioacchino da Fiore viene dipinto con l’aureola. L’artista ha anticipato i tempi prevedendone la beatificazione.

Gioacchino da Fiore in un dipinto della Cattedrale di Santa Severina.
Gioacchino da Fiore in un dipinto della Cattedrale di Santa Severina. Foto Wikipedia

Quello che segue è un altro dipinto dell’artista Gregorio Vasquez de Arce y Ceballos. Si tratta di un  olio su tela del 1680 conservato nel Museo de Arte Colonial a Bogotà in Colombia. Ritrae Gioacchino da Fiore che mostra i ritratti di San Domenico di Guzmán e San Francesco d’Assisi.

 Dipinto di Gregorio Vasquez de Arce y Ceballos che ritrae Gioacchino da Fiore che mostra i ritratti di San Domenico di Guzmán e San Francesco d’Assisi.
 Dipinto di Gregorio Vasquez de Arce y Ceballos che ritrae Gioacchino da Fiore che mostra i ritratti di San Domenico di Guzmán e San Francesco d’Assisi. Foto Wikipedia

I caratteri somatici di Gioacchino emersi in uno studio sui suoi resti

Ma, cosa sappiamo delle reali caratteristiche fisiche di Gioacchino da Fiore? Ovviamente, molto poco. Sicuramente i suoi tratti somatici erano quelli tipici di un meridionale. Però, qualcosa di certo esiste: uno studio del 1998 diretto da Pietro De Leo dell’Università della Calabria sui resti scheletrici attribuiti all’abate florense ha stabilito quanto segue. L’età della morte sembra assai superiore ai 50 anni, probabilmente oltre i 60. Un torace ampio ma non particolarmente robusto.  Si trattava di un individuo longilineo con una notevole robustezza ossea e con un’altezza stimabile intorno ai 175 cm. Valore piuttosto alto per il medioevo. Era un individuo vigoroso dedito ad una attività fisica intensa soprattutto deambulatoria. Queste caratteristiche sono confermate nelle Memorie del suo allievo Luca Campano, Arcivescovo di Cosenza.

Abbazia Florense, teca con i resti di Gioacchino da Fiore.
Abbazia Florense, teca con i resti di Gioacchino da Fiore. Foto Wikipedia

Generazione con l’intelligenza artificiale della figura dell’Abate di Fiore

Per finire andiamo a vedere quello che l’intelligenza artificiale, tanto in voga in questi tempi, può fare per ricostruire l’immagine dell’abate silano. Abbiamo utilizzato uno strumento offerto dalla Microsoft. Dopo aver fornito delle precise istruzioni, il software, ci ha sintetizzato l’immagine che di seguito riportiamo. Ci appare un uomo di mezza età con una folta barba bianca, in abito talare. Tra le mani un testo sacro. Il monaco cammina su un sentiero sabbioso, tracciato tra massi di granito, dentro la piana alluvionale di un grande fiume. Sullo sfondo le montagne e, ai lati del sentiero, una folta pineta.

Gioacchino da Fiore in Sila generato dall'intelligenza artificiale
Gioacchino da Fiore in Sila. Immagine generata con l’intelligenza artificiale

Alberi monumentali del monte Gariglione

Su Silaonline abbiamo già documentato la presenza di alberi monumentali in Sila Grande: i famosi Giganti della Sila. Ma piante monumentali si trovano anche in Sila Piccola e in Sila Greca. Adesso ci occuperemo di piante di eccezionali misure che si trovano in Sila Piccola nell’area del monte Gariglione.

Intorno alle tre cime del monte Gariglione si trovano dei boschi secolari formati in gran parte da faggi e abeti. Questi boschi fanno parte, da sempre, del demanio forestale e attualmente sono compresi nel territorio del Parco della Sila. All’inizio del ventesimo secolo, i boschi del Gariglione sono stati intensamente sfruttati col taglio di esemplari di piante anche di enormi dimensioni come mostrano delle foto storiche. I tronchi venivano movimentati con un trenino e da un impianto di teleferica con la stazione di partenza in località Differenze non lontano dalla Caserma della Forestale.

Caserma della Forestale del Gariglione
Caserma della Forestale del Gariglione

Sulla stradella in terra battuta che inizia nei pressi della Caserma della Forestale e sale verso la cima del Gariglione posta a quota 1759 m abbiamo fotografato un faggio e un abete giganti. Queste piante sono state scelte e illustrate con cartelli dalle guardie forestali. La pianta di faggio ( Fagus sylvatica L.) è iscritto nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia. Si stima che abbia un’età superiore ai 200 anni. Quando è stato rilevato, nel giugno del 2016, aveva un’altezza di 30 metri e una circonferenza misurata a 1,3 m dal suolo, di 413 centimetri.

Faggio monumentale del monte Gariglione
Faggio monumentale del monte Gariglione

L’abete bianco gigante del Gariglione (Abies alba Mill.) è anch’esso iscritto nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia ed ha un’età superiore ai 200 anni. Ha un’altezza di 25 metri e una circonferenza misurata a 1,3 m dal suolo di 515 cm.

Abete bianco monumentale del Gariglione
Abete bianco monumentale del Gariglione

Raccolto in Sila un meteorite rarissimo

Studiosi della scienza dei materiali in fermento per la scoperta sul Gariglione di un meteorite con quasicristalli

La scoperta è importantissima e sta avendo un eco internazionale. Tutto è iniziato quando un collezionista ha trovato sulla sommità del monte Gariglione, in Sila Piccola, un piccolo reperto insolitamente lucentissimo e lo ha inviato all’Università di Bari per le analisi. Rendendosi conto che si trattava di un interessante micrometeorite  sono state convolte nello studio anche l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Università di Firenze dove opera Luca Bindi, considerato uno dei maggiori esperti mondiali in questa materia.  I risultati delle analisi e dello studio del reperto  sono stati pubblicati sul sito www.nature.com.

Vetta del Monte Gariglione dove è stato trovato il meteorite

Il piccolo meteorite ha una forma ovoidale ed è inferiore ad un millimetro (circa 0,54 x 0,40 mm).  E’ il terzo finora scoperto a contenere una rarissima lega di alluminio, rame, ferro e silicio. Inoltre presenta un quasicristallo di origine naturale  formatosi con gli stessi elementi. Una struttura  considerata quasi ‘impossibile’ perché, a differenza dei normali cristalli, segue schemi che non si ripetono mai. Questa clamorosa scoperta ha un solo precedente al mondo: nel 2011 a Khatyrka, nell’Est della Siberia, un team internazionale del quale faceva parte anche Luca Bindi, trovò il primo quasi cristallo naturale in un meteorite.

Immagine al SEM del meteorite silano

I quasicristalli sono materiali che violano le regole di simmetria cristallografica che si applicano ai cristalli ordinari. Tale caratteristica viene sfruttata per numerose applicazioni industriali e tecnologiche. Furono scoperti da Dan Shechtman poi premiato nel 2011 con un Nobel. La scoperte nel meteorite silano sono state annunciate anche dall’Agenzia Spaziale Italiana che ha illustrato la vicenda in un articolo sul sito proprietario e dalla stessa Università di Bari che ha emesso un comunicato stampa esplicativo.

Mappa degli elementi del meteorite

Boom di turisti nel 2023 ai Giganti della Sila

Riserva naturalistica Giganti della Sila a Croce di Magara
Giganti della Sila (Spezzano Sila)

Sono stati oltre 36.500 visitatori, il 10% in più rispetto al 2022, della la Riserva de I Giganti della Sila, vicino Croce di Magara nel comune di Spezzano della Sila (CS). La riserva si è accreditata come uno dei luoghi più visitati non solo nella rete dei Beni del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, ma in tutta la Calabria. Il boom di turisti registrato sull’altopiano silano conferma il grande potenziale di un territorio vasto e ricco di offerte naturalistiche e culturali e la Riserva, primo e unico Bene del FAI in Calabria dal 2016, da quando il Parco Nazionale della Sila lo ha dato in concessione alla Fondazione, è stata la meta prescelta da moltissimi viaggiatori e visitatori locali . Con questi numeri, infatti, I Giganti si riconfermano come il Bene FAI più visitato nel mese estivo.

Riserva naturalistica Giganti della Sila a Croce di Magara
Riserva naturalistica Giganti della Sila a Croce di Magara

I valori intrinseci alla montagna (aria pulita, spazi aperti, attività outdoor ed enogastronomia) sono stati una leva fondamentale per attrarre tanti visitatori. Ma fin dall’apertura il FAI ha svolto un lavoro constante sul territorio, di programmazione e di trasmissione di un’immagine positiva, sicura. La Riserva non solo è stata la meta prescelta da turisti provenienti dalle regioni limitrofe (più di tutte Puglia, Campania e Sicilia), ma ha registrato un forte incremento di turisti del Nord-Italia . Anche il turismo europeo e internazionale registra segni di ripresa dopo l’emergenza Covid.

La pitta ‘mpigliata  dolce calabrese di San Giovanni in Fiore

Storia della “pitta ‘mpigliata

La pitta ‘mpigliata è un tipico dolce natalizio calabrese originario di San Giovanni in Fiore. In altri comuni della Calabria come Mesoraca, vengono preparate delle varianti dette “pitte ‘nchiuse”. Il nome pitta indica in Calabria un prodotto da forno simile ad una focaccia. Ha sicuramente un’origine greca o mediorientale dove ancora oggi esiste un pane chiamato pita. Mentre il termine “mpigliata” significa in dialetto sangiovannese infilzata e deriva dal fatto che il dolce viene letteralmente trafitto con chiodi di garofano per darle consistenza durante la cottura in forno e per aromatizzarlo. La storia del dolce è antica e la data di origine è incerta. Di sicuro c’è che in un documento notarile di San Giovanni in Fiore del 1700, si fa riferimento alla “pitta ‘mpigliata” come dolce preparato soprattutto per le cerimonie nuziali. Questo dolce silano si è diffuso in tutta la regione Calabria e ultimamente comincia ad essere conosciuto in ambito nazionale. Tanto che la Camera di Commercio di Cosenza, nel 2006, ha avviato il processo per l’ottenimento del marchio D.O.P.. Il famoso immunologo Roberto Burioni ha citato più volte estasiato il dolce in suoi interventi sui social.

Pitte ‘mpigliate in versione commerciale

Ricetta originale della “pitta ‘mpigliata”

La “pitta ‘mpigliata” viene preparata avvolgendo uva passa, noci e mandorle tritate in una spoglia di pasta. Il tutto viene aromatizzato con marsala, garofano, cannella e bucce di arancia essiccate. Da una famiglia all’altra e da un comune all’altro possono esserci delle varianti.

Assaggio e vendita pitte 'mpigliate alla Sagra del Fungo
Assaggio e vendita pitte ‘mpigliate alla Sagra del Fungo di Camigliatello Silano

Ingredienti

  • farina di grano duro
  •  zucchero
  • olio extravergine di oliva
  • succo di arancia dolce
  •  vermouth oppure vino dolce
  • cannella
  • chiodi di garofano
  • bucce d’arancia essiccate e macinate finemente
  • un bicchierino di paisanella  (grappa tipica silana)
  • noci
  • uva sultanina
  • mandarinetto
  • liquore aromatico

Preparazione

Si prepara la sfoglia di pasta di grano duro che viene schiacciata con un mattarello e distesa all’interno di una teglia metallica e circolare in modo da formare la base del dolce. Questa sfoglia dev’essere abbastanza grande da ricoprire il fondo dell’intera teglia. Successivamente, iniziando dal centro, si inizia a riempirla con delle sfoglie circolari a forma di rosa con l’uva passa e le mandorle al loro interno. Una volta riempito ogni spazio della teglia con queste rose, il dolce viene infornata a 180 °C per circa un’ora e un quarto. All’uscita alcuni usano bagnarla con il Vermut, altri aggiungono un po’ d’olio di oliva, altri ancora del miele.

Forme tipiche delle pitte 'mpigliate
Forme tipiche delle pitte ‘mpigliate (foto Wikipedia)

Sila: 100 anni fa Michele Bianchi tracciò la strada per il futuro

Era il 12 settembre 1923, esattamente 100 anni fa, Michele Bianchi in una grande manifestazione organizzata sulla vetta di Monte Botte Donato pronunciò il discorso con cui tracciò la strada per lo sviluppo dell’altopiano silano. Michele Bianchi era nato a Belmonte Calabro ma si era innamorato della Sila dove, grazie all’area salubre dell’altopiano, trovava sollievo alla grave malattia che minava i suoi polmoni. Un amore incondizionato tanto che il Quadrunviro della Marcia su Roma, riservava alla Sila il pronome “mia”, come si legge in una dedica firmata su una fotografia pubblicata sul volume “Estate Silana”.

Michele Bianchi: dedica autografa alla Sila nel volume “Estate Silana”

Ecco uno stralcio del discorso che Bianchi pronuncio un secolo fa sulla cima più alta dell’altopiano: “Io sogno. Io sogno la Sila conservata nelle sue caratteristiche come un richiamo  ammaliatore, in tempo non lontano, di genti che oggi, per cercare la frescura e per  godere il panorama, vanno lontano in Svizzera o altrove. Io la sogno inondata di  ville  coi suoi grandi alberghi, con le sue vie. Io sogno le diecine di migliaia di  villeggianti qui venuti a respirare il grato odor della resina …“.

Cartolina della manifestazione sulla vetta del Monte Botte Donato del 12 settembre 1923 con Bianchi e Starace

Non fu solo retorica, alle parole seguirono i fatti. Citiamo i più noti. Camigliatello era solo un posto di sosta sulla rotabile tra Cosenza e San Giovanni in Fiore. Diventò un centro turistico che attualmente è il più importante della Sila. Si investì sulle strade di comunicazione di tutto l’altopiano. Si iniziò la costruzione della ferrovia a scartamento ridotto, si avviò il megaprogetto “Impianti Silani” che prevedeva la costruzione delle dighe che avrebbero permesso l’invasamento dei laghi turistici e lo sfruttamento idroelettrico delle acque silane. La Sila fu promossa con  manifestazioni come l’Estate Silana, la Coppa Sila a Monte Scuro. Iniziarono i primi passi per la creazione del Parco della Sila.

Cima del Monte Botte Donato

Oggi 12 settembre è una bella giornata. Sulla cima del Botte Donato la vista panoramica è mozzafiato. Si odono solo gli uccelli cantare ma sembrano riecheggiare, tra i pini e i faggi,  quelle parole che annunciarono il piano che portò la Sila con le sue bellezze naturalistiche integre e con una superba offerta turistica nel terzo millennio. Tutto iniziò con Lui.

Luigi Spadafora

Silaonline.it

12 Settembre 2023

I misteri di Longobucco

Una grande caverna nel ventre della montagna, uno smisurato giacimento di tungsteno, una probabile miniera d’oro. La versione integrale dell’articolo pubblicato dal giornalista Mario Morrone sulla Gazzetta del Sud del 17 agosto 2023.

Longobucco è noto fin dall’antichità per le sue miniere dove si cavavano solfuri, in particolare blenda e galena argentifera.  Verso la metà degli anni ’80 del secolo scorso, la società Snia Viscosa ha effettuato delle prospezioni minerarie sulla montagna che sovrasta il centro urbano individuando un enorme giacimento di tungsteno in particolari rocce chiamate skarn. Non solo, ma è emersa la presenza di una grande cavità nel ventre della montagna. Abbiamo intervistato Luigi Spadafora di San Giovanni in Fiore, insegnante di laboratorio di elettronica e profondo conoscitore del territorio silano, che si è procurato e ha studiato le relazioni sui lavori della società milanese e ci ha fornito il materiale per scrivere queste note. Pare che il tungsteno sia presente in una vasta area con tenori spesso elevati. La società Snia ha però rinunciato nel 1987 alla coltivazione del giacimento probabilmente per difficoltà logistiche in quanto la zona è alquanto impervia e la presenza del minerale è piuttosto discontinua.

Per quanto riguarda la cavità, questa è stata individuata durante due carotaggi nelle vicinanze di Croce Reinella. Nel primo carotaggio si è incontrato un vuoto a 53 metri di profondità. Una sonda, successivamente calata nel foro, è scesa fino alla profondità di 86 metri. Nel secondo carotaggio il vuoto si è incontrato a 30 metri di profondità.

Ma, come si è formata questa cavità? E’ lo stesso Luigi Spadafora che ci spiega che non si tratta di una caverna di origine antropica ma potrebbe essere il risultato dello scavo prodotto da acque sotterranee che hanno dissolto uno strato di calcite, minerale presente sul posto. Ci troveremmo, in questo caso, davanti ad una grotta carsica, probabilmente piena di stalattiti e stalagmiti. La cavità potrebbe avere anche un’origine tettonica ma, l’ipotesi più suggestiva, è che si tratti di un enorme geode come quello di Santa Barbara ad Iglesias che attira, ogni anno, migliaia di visitatori. In questo caso, all’interno della cavità, potrebbero trovarsi, oltre alle stalattiti, anche grandi cristalli di inestimabile valore. Potrebbero esserci anche spalmature o venuzze di oro, in quanto, il prezioso metallo, è spesso associato agli skarn a tungsteno. Forse non è un caso che, il giudice Giuseppe Zurlo, nel volume primo della sula opera “Stato e storia della Regia Sila” pubblicato nel 1866, scrisse che nell’area, nell’antichità, era presente anche una miniera d’oro.

Luigi Spadafora conclude dicendo che, i tecnici della Snia, focalizzati sulla ricerca del tungsteno, hanno sottovalutato l’importanza potenziale della cavità e con mezzi moderni, come gravimetri, georadar e telecamere endoscopiche, si potrebbero scoprire informazioni utili sulla sua geometria e sulle sue dimensioni.

Lo stesso toponimo “Longobucco”, per molti letteralmente “lungo buco”, potrebbe essere legato alla presenza di questa cavità che, magari un tempo, era raggiungibile dall’esterno grazie ad una uscita scavata dalle acque circolanti  al suo interno.

Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud del 17/08/23

Estate 2023: serate FAI alla riserva “Giganti della Sila”

Dalle sessioni di yoga ai percorsi immersivi nella natura, dalle osservazioni astronomiche ai trekking alla scoperta del territorio. In agosto e inizio settembre 2023 un ricco calendario di eventi al maestoso bosco secolare di Croce di Magara.

Riserva Giganti sella Sila

Anche quest’anno tornano le Sere FAI d’Estate. Pubblicato un ricco calendario di appuntamenti nei Beni del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS. I siti ion tutta Italia resteranno aperti eccezionalmente oltre l’abituale orario per offrire al pubblico la possibilità di proseguire la visita oltre il tramonto, partecipare a iniziative speciali e fermarsi a godere della suggestiva atmosfera delle sere estive in luoghi unici come l’altopiano della Sila.

Ricco e variegato il programma degli eventi che verranno proposti al calar del sole e in notturna nell’affascinante cornice de I Giganti della Sila a Spezzano della Sila (CS), bosco monumentale affidato in concessione al FAI dal Parco Nazionale della Sila nel 2016 dove si conservano alberi secolari, dal tronco largo 2 metri e dall’età straordinaria di 350 anni. Una selva di pini larici e aceri montani piantata nel Seicento dai Baroni Mollo, proprietari del vicino Casino, donato dalla stessa famiglia al FAI. Oggi la pineta è una riserva naturale biogenetica, dove l’intervento umano ha il solo scopo di lasciare che la natura faccia il suo corso.

Si parte venerdì 4 alle ore 18, con replica giovedì 17 agosto, con “ Benessere in natura: sessione di yoga”, un appuntamento dedicato al risveglio del corpo e dello spirito, grazie a una sessione speciale di yoga ai piedi dei pini larici più antichi d’Europa, guidata dall’ istruttrice Maria Assunta Brogno dell’ Associazione Atma Namastè ODV. La disciplina è basata su esercizi e pratiche che hanno l’obiettivo di controllare la mente e dominare il corpo ed è adatta a ogni età. Ai partecipanti è richiesto di indossare un abbigliamento comodo e portare con sé un tappetino. Biglietti di ingresso: Intero 20 €; Ridotto (ragazzi 6-18 anni), Studenti fino a 25 anni e Residenti 15 €; Iscritti FAI 10 €.

Come sempre molto attese e apprezzate le osservazioni notturne del cielo estivo della rassegna “Astronomi per una notte”, in programma sabato 5, domenica 13 e sabato 26 agosto, alle ore 21. Durante le tre serate verrà proposta un’emozionante esperienza guidata dall’esperto astrofilo Francesco Veltri, che illustrerà le meraviglie del cielo attraverso un’osservazione astronomica a occhio nudo: un appassionante viaggio alla scoperta di stelle, costellazioni e miti sotto il cielo dei Giganti della Sila, che faranno da sfondo a una passeggiata in notturna dal grande fascino.
Biglietti di ingresso: Intero 20 €; Ridotto (ragazzi 6-18 anni), Studenti fino a 25 anni e Residenti 15 €; Iscritti FAI 10 €.

E ancora, giovedì 10 e mercoledì 16 agosto, alle ore 18, verrà proposta “Benessere in natura: immersione forestale ”, una passeggiata rilassante e gradualmente immersiva all’interno del bosco della Riserva. Accompagnati dalla guida del Parco Nazionale della Sila Tommaso Talerico, i partecipanti potranno “connettersi” con la natura attraverso le sensazioni fisiche avvertite: i colori, gli odori, i suoni distensivi del bosco primordiale forniscono alla mente una piacevole pausa, ripristinando le energie psicofisiche del corpo e aiutando a ridurre ansia, stress e cattivo umore. Biglietti di ingresso: Intero 20 €; Ridotto (ragazzi 6-18 anni), Studenti fino a 25 anni e Residenti 15 €; Iscritti FAI 10 €.

Lunedì 14 e domenica 20 agosto l’appuntamento sarà con “Trekking al tramonto”, un piacevole percorso di 6 chilometri, della durata di circa 4 ore e di difficoltà T (turistica), ideale per le famiglie e per tutti coloro che desiderano conoscere il territorio circostante la Riserva, con partenza alle ore 17. L’itinerario, che al calar del sole offre scenari molto pittoreschi, sarà guidato da Tommaso Talerico e consentirà agli escursionisti di immergersi nella meraviglia dell’altipiano, alla scoperta delle sue peculiarità naturalistiche e paesaggistiche, rappresentative della biodiversità del Parco Nazionale della Sila. Ma non solo: l’attraversamento della storica “difesa di Fallistro” consentirà ai partecipanti di ripercorrere alcuni episodi chiave della storia della Sila, legati soprattutto alla contesa della proprietà terriera e al tentativo di superamento delle logiche del latifondo. Il racconto spazierà dai fratelli Bandiera fino al secolo scorso quando, dopo la liberazione d’Italia, si diede inizio alla riforma agraria silana e​ nacque l’Opera di Valorizzazione della Sila (O.V.S.). Il trekking si concluderà con la visita guidata all’interno della Riserva I Giganti della Sila, punto di partenza e di ritorno del percorso. Biglietti di ingresso : Intero 20 €; Ridotto (ragazzi 6-18 anni), Studenti fino a 25 anni e Residenti 15 €; Iscritti FAI 10 €.

Sabato 2 settembre le “Sere FAI d’Estate” ai Giganti della Sila si chiuderanno tra le note, grazie alla rassegna musicale ” Ti Racconto un Suono “, promossa dall’Associazione Eclettica, che prevede un appuntamento dedicato alla musica nella natura, a impatto zero: protagonisti saranno un pianoforte e i direttori artistici della rassegna – Lorenzo Maria Aronne e Mattia Salemme – che si esibiranno all’ombra degli alberi plurisecolari della Riserva. Durante il concerto, che prenderà il via alle ore 16 , verranno proposti brani di alcuni tra i più importanti compositori della storia della musica, quali Bach, Chopin, Beethoven, Schubert, Gershwin, Debussy, Verdi, alternati al racconto di aneddoti e curiosità sugli stessi. Il pubblico potrà assistere gratuitamente allo spettacolo dopo aver effettuato la visita guidata al Bene del FAI. Le visite verranno proposte dalle ore 10 alle 15, una all’ora. Biglietti visita guidata: Intero 10 €; Ridotto (ragazzi 6-18 anni) e Studenti fino a 25 anni 6 €; Iscritti FAI e Residenti 5 €.
Concerto “Ti Racconto un Suono”: gratuito per coloro che parteciperanno alla visita guidata al Bene.

Per informazioni sui programmi delle serate e prenotazioni: www.serefai.it

Riserva Biogenetica Giganti della Sila

Camigliatello Silano – Sagra del Fungo 2023

Il programma dell’edizione 2023 è in fondo alla pagina

Le abbondanti piogge di questa stagione fanno ben sperare. Il 2023 potrebbe essere una delle annate più generose di sempre per la raccolte dei funghi della Sila. Siamo in maggio ma già decine di specie di funghi e anche qualche porcino fanno capolino nel sottoboschi dei pini e dei faggi della Sila.

Primi funghi del 2023

La Sagra del Fungo di Camigliatello Silano, frazione di Spezzano della Sila, è la manifestazione più famosa che si tiene in Sila. E’ un evento ormai storico, la prima sagra si è tenuta nel 1969. La prossima sarà la 54° edizione e si svolgerà nella seconda domenica del prossimo ottobre 2023.

Sagra del Fungo Camigliatello Silano – Edizione 2017

Saranno organizzati eventi musicali, folcloristici e animazioni di strada lungo il corso principale di Camigliatello Silano, via Roma. Su questo sito pubblicheremo il calendario degli eventi appena sarà disponibile.

Locandina Sagra del Fungo 2022

Il fungo silano sarà, come sempre, il protagonista dell’evento. Sarà organizzata la consueta Mostra Micologica e negli stand gastronomici si potranno assaggiare le specialità fungine e altri prodotti tipici della Calabria. Si potranno acquistare funghi di ogni tipo ad iniziare dai porcini silani, negli stand e nelle bancarelle.

Programma 54° Sagra del Fungo – Camigliatello Silano – Ottobre 2023

Il Trenino della Sila protagonista a Oktoberfest Calabria 2022

Il Treno della Sila, per un mese, diventa il Treno dell’OktoberFest Calabria. L’evento si terrà a RENDE dal 16 SETTEMBRE al 02 OTTOBRE.

Giunto alla sua terza edizione, l’evento rappresenta l’esperienza immersiva per eccellenza della tradizione bavarese. Che si sia amanti della birra oppure no, l’OktoberFest, con la sua ambientazione, il carattere festoso, il suo fascino immutato, il folklore, la musica, la cucina tipica e la gioiosa atmosfera che lo contraddistingue, rappresenta uno di quei momenti da vivere almeno una volta nella vita.

Il programma si articola in tantissimi appuntamenti che fanno parte della tradizione bavarese, con momenti clou e imperdibili celebrazioni, come ad esempio l’O’zapft is, le sfilate d’apertura, il concerto delle bande e i family day. Anche quest’anno il calendario dell’OktoberFest Calabria è ricco di eventi musicali e iniziative sociali, con l’esibizione artistica di tanti gruppi musicali calabresi e lo svolgimento in contemporanea di manifestazioni a sfondo sociale, coordinati in collaborazione con associazioni locali di volontariato e del terzo settore.

Per maggiori informazioni: https://we.tl/t-urgSK8X4sP?src=dnl