Mattia Preti, detto il Cavalier Calabrese, è stato un pittore italiano, nato in Sila Piccola a Taverna (Catanzaro) il 24 febbraio 1613 e morto a La Valletta (Malta) il 3 gennaio 1699. Fu un esponente di spicco del barocco italiano, in particolare del caravaggismo e della pittura napoletana del XVII secolo. Preti fu attivo a Roma, Napoli e Malta. Ha lasciato un’impronta significativa nella storia dell’arte.

Lo stile pittorico di Mattia Preti
Preti fu un artista eclettico, capace di coniugare diverse influenze artistiche, tra cui il caravaggismo, il barocco romano e napoletano e lo stile veneziano. La sua pittura si caratterizza per l’uso drammatico del chiaroscuro, l’intensità espressiva dei personaggi e la capacità di creare composizioni dinamiche e scenografiche. È considerato uno dei maggiori interpreti del barocco italiano e uno dei più importanti artisti calabresi.
Le sue opere principali
Opere romane
Affreschi in Sant’Andrea della Valle, San Carlo ai Catinari.
Opere napoletane
Affreschi per le porte della città, volta di San Pietro a Majella, Ritorno del figliol prodigo (Palazzo Reale).
Opere maltesi
Decorazione della Concattedrale di San Giovanni a La Valletta, Conversione di San Paolo (Medina), altre opere per chiese maltesi.

La biografia di Mattia Preti
Mattia Preti nacque nel 1613 a Taverna, un piccolo borgo immerso nella Sila Piccola, in provincia di Catanzaro. Proveniva da una famiglia benestante, e sin da giovane mostrò un talento straordinario per la pittura.
Gli anni romani: l’influenza del Caravaggio
Lasciata la sua Calabria, Preti si trasferì a Roma, dove lo aspettava il fratello Gregorio, anche lui pittore e membro dell’Accademia di San Luca. Fu proprio nella capitale che Mattia entrò in contatto con la potente influenza della pittura caravaggesca. Uno stile che avrebbe segnato profondamente la sua opera.
Nel 1642 ricevette un importante riconoscimento: Papa Urbano VIII lo nominò cavaliere dell’Obbedienza dell’Ordine gerosolimitano. A Roma, Preti lavorò in diverse chiese prestigiose, come Sant’Andrea della Valle, dove affrescò la volta della navata, e San Carlo ai Catinari.
Napoli: il maestro della pittura locale
Nel 1653 Preti si trasferì a Napoli, all’epoca una delle capitali artistiche d’Europa. Qui divenne rapidamente uno dei principali protagonisti della scena pittorica, influenzando anche grandi artisti come Luca Giordano.
Tra le sue opere più celebri a Napoli ricordiamo gli affreschi realizzati sulle porte della città durante l’epidemia di peste, e la spettacolare decorazione della volta nella chiesa di San Pietro a Majella. Nel 1659, ricevette un altro importante titolo: fu nominato cavaliere di Grazia dell’Ordine di Malta.
Malta: gli ultimi grandi capolavori
Nel 1661, accettò l’invito del Gran Maestro dell’Ordine di Malta e si stabilì a La Valletta, dove visse e lavorò per il resto della sua vita. Divenne il pittore ufficiale dei Cavalieri di Malta, realizzando alcune delle sue opere più importanti.
Tra queste spiccano la decorazione della Concattedrale di San Giovanni e la suggestiva Conversione di San Paolo nella città di Mdina. Anche da Malta continuò a mantenere contatti con l’Italia, inviando opere a diversi committenti — senza mai dimenticare la sua amata Taverna.
Nel 1672 tornò probabilmente nella sua città natale per un breve periodo, prima di raggiungere Roma per partecipare ai funerali del fratello Gregorio. Tornato a Malta, continuò a lavorare nella sua grande casa-atelier fino agli ultimi anni, nonostante una grave malattia.
La fine di un grande artista
Mattia Preti morì a La Valletta il 3 gennaio 1699. Fu sepolto con tutti gli onori nella Concattedrale di San Giovanni, il luogo che più di ogni altro racconta il suo talento, la sua fede e la sua visione artistica.
Pagine correlate
- Indice “Silani Illustri”
- Biografia approfondita Mattia Preti
- Mattia Preti nel Museo Civico di Taverna