Maria Oliverio, detta Ciccilla: la brigantessa simbolo della Calabria storica

Nel cuore della Calabria, tra i paesaggi incontaminati della Sila e i borghi autentici della provincia di Cosenza, rivive la leggenda di Maria Oliverio, meglio conosciuta come Ciccilla. Fu una figura centrale nella storia del brigantaggio meridionale post-unitario. Nata nel casale di Pedace nel 1841, questa donna straordinaria sfidò le regole del suo tempo diventando la più famosa brigantessa della regione.

La brigantessa Maria Oliverio detta Ciccilla
La brigantessa Maria Oliverio detta Ciccilla

Una donna contro il potere piemontese: nasce di una leggenda

Ciccilla crebbe in un contesto sociale difficile, in un Sud Italia segnato dalla povertà e dall’oppressione. Il suo vero nome era Maria Oliverio, nata nel 1841 a Pedace, un piccolo borgo tra i boschi della Sila, in provincia di Cosenza. Dopo essersi unita sentimentalmente al brigante Pietro Monaco, iniziò a prendere parte attiva alla resistenza contro il nuovo Stato italiano. Alla morte del compagno, prese il comando della banda, diventando una brigantessa temuta e rispettata.

Dall’amore al fuoco della rivolta

La storia di Ciccilla inizia con l’amore per Pietro Monaco, brigante già attivo nei territori silani. Ma non fu solo la passione a spingerla a seguirlo: Maria scelse di imbracciare le armi, vivere nei boschi e sfidare apertamente l’autorità del nuovo Stato. Dopo la morte di Monaco, fu lei a prendere in mano le redini della banda. Divenne una delle poche donne della storia italiana a comandare un gruppo di briganti.

Un personaggio scomodo, oggi rivalutato

Ciccilla venne catturata nel 1864 e condannata al carcere a vita. Per decenni è stata raccontata solo come una fuorilegge crudele. Ma oggi, molti storici la considerano una figura simbolica, parte di quella resistenza popolare che il Sud mise in atto contro un’Unità d’Italia vissuta come conquista e non come liberazione.

Il suo nome è tornato alla luce grazie a libri, studi accademici e, sempre più spesso, a iniziative culturali e turistiche locali. In molti la vedono come un’eroina popolare, una donna che ha detto “no” a un destino imposto.

Una figura chiave nella memoria storica calabrese

Ciccilla non fu solo una fuorilegge, ma un simbolo di ribellione e giustizia sociale per il popolo calabrese. Il suo coraggio, il suo spirito indipendente e la sua lotta contro le ingiustizie la rendono oggi una figura storica rivalutata. Soprattutto nel contesto delle nuove letture del brigantaggio come forma di resistenza popolare.

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