La Sila, come l’intera Calabria, è caratterizzata da una geologia alquanto complessa. E’ una delle poche aree italiane di origine ercinica. Ne consegue una ricchezza notevole di minerali che ha pochi eguali in Italia. Di seguito inseriamo una selezione di foto di minerali rinvenuti in Sila di Calabria che diventano fluorescenti se esposti ai raggi ultravioletti. I primi minerali inseriti sono illuminati con raggi UVA ovvero raggi ultravioletti ad onde lunghe seguiranno foto di minerali esposti a raggi ultravioletti ad onda corta. La pagina è provvisoria, presto inseriremo altri reperti.
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Minerali fluorescenti silani inseriti nella galleria
1 – Fluorite verde di Cerenzia
Negli anni 50′ del secolo scorso ha operato a Cerenzia in provincia di Crotone una miniera che ha estratto tonnellate di fluorite verde e bianca. Questo campione, fluorescente ai raggi ultravioletti ad onda lunga è un erratico raccolto lungo un affluente del fiume Lese.
2 – Cataclasite del fiume Lese
Questo campione di cataclasite è stato raccolto lungo il fiume Lese. La roccia è stata generata all’interno di una faglia che ha fratturato la roccia madre i cui clasti sono stati cementati successivamente da un liquido a base di aragonite fluorescente ai raggi UV a onde lunghe come si vede nella foto associata.
3 – Calcite con galena di Longobucco
Questa sasso di calcite bianca contiene delle mosche di galena molto brillanti probabilmente argentifera. La calcite non è sempre fluorescente ai raggi ultravioletti. In questo caso si, anche se la fluorescenza rossa è piuttosto lieve.
4 – Noduli di pirite di Verzino
La foto mostra due noduli di pirite raccolti nelle argille mioceniche dell’area di Verzino. Le chiazze fluorescenti molto brillanti non sono proprie dei noduli ma probabilmente sono dovute a muffe o batteri proliferati sulla superfice favoriti dal clima umido e caldo della zona che si trova ai margini dell’altopiano silano.
5 – Autunite (Bosco del Corvo e dintorni)
L’autunite è una mica contenente uranio. Si trova in Sila nell’area ad est del lago Cecita. Come gli altri minerali ad uranio è radioattivo e reagisce ai raggi ultravioletti diventando fluorescente. In questo caso la fluorescenza è verde mentre i colori alla luce naturale di questo minerale sono molto brillanti e di tonalità giallo-verde. Si tratta del minerale più ambito tra quelli reperibili in Calabria anche se attualmente non è possibile cavarlo in quanto l’area si trova nel Parco Nazionale della Sila. Tra l’altro sarebbe anche pericoloso in quanto l’inalazione accidentale di polveri intrise di uranio sono dannose per la salute. Il campione che abbiamo fotografato non è silano ma è stato acquistato in Francia e proviene da Autun la città che ha dato il nome a questo minerale. E’ stato incapsulato nella resina per ragioni di sicurezza. Essendo la resina anch’essa fluorescente, copre quasi totalmente la fluorescenza verde appena visibile dell’autunite che si trova al suo interno. Nella terza foto, presa da un’asta su internet di anni fa, si vede un campione di autunite silana probabilmente prelevato prima dell’istituzione del Parco Nazionale.
6 – Calcedonio di Catanzaro
Sasso raccolto vicino Catanzaro nel greto del Corace, fiume che scende dal cuore della Sila Piccola. Il sasso erratico, fluorescente ai raggi ultravioletti ad onda lunga, ha assunto una particolare forma grazie all’erosione differenziata prodotta dalle acque del fiume.
7 – Aragonite del fiume Lese
Il campione mostrato nelle foto è un sasso erratico di aragonite trovato nel greto del Lese nel comune di Cerenzia. In questo caso ci troviamo davanti un minerale non fluorescente ma fosforescente. Infatti, la luminosità indotta dai raggi ultravioletti, non cessa immediatamente appena si spegne la lampada ad UV, ma persiste diminuendo di intensità fino ad azzerarsi alcuni secondi dopo.
8 – Travertino del fiume Lese
L’ottavo reperto fotografato è un sasso di travertino erratico rinvenuto anch’esso nel fiume Lese, nel territorio di Cerenzia. La presenza di materiali organici presenti in questi tipi di roccia sedimentaria favoriscono la loro reazione ai raggi ultravioletti. Anche in questo campione si notano aree di colore diverso a seconda delle sostanze assorbite da questo minerale poroso.