Acri


Acri è una cittadina della provincia di Cosenza. Si trova in Sila Greca a 670 metri s.l.m.. Spesso definita “Porta della Sila“, ha un territorio molto esteso che comprende numerose frazioni, tutte abitate. Le costruzioni moderne si affiancano agli antichi palazzi e a numerosi luoghi di culto senza rovinare l’immagine suggestiva di un centro ricco di storia.

Acri, scorcio del centro storico

Come arrivare ad Acri

La cittadina è ben servita da Cosenza: basta prendere un autobus dall’Autostazione del capoluogo di provincia. Dall’autostrada Salerno-Reggio Calabria occorre uscire a Montalto, attraversare il Crati nei pressi di Taverna di Montalto e proseguire lungo una strada interna che passa vicino la confluenza tra il Mucone ed il Crati. Acri si può raggiungere anche da Camigliatello Silano percorrendo la strada silana.

La storia di Acri

Le origini di Acri sono incerte. Secondo alcuni studiosi sarebbe l’antica Pandosia mentre altri la associano all’antica Acheruntia poiché, uno dei suoi fiumi, il Mucone, si chiamava, anticamente, Acheronte. Le prime tracce umane sul territorio, alcuni reperti ritrovati nel 1996 nel sito di Logna, risalgono all’età del Bronzo.

La storia di Acri è piena di eroici episodi di resistenza agli eserciti invasori. Ai tempi delle guerre tra Roma e Cartagine, Acri strinse un’alleanza con Cartagine ma dovette arrendersi all’esercito del console romano Gneo Servilio Cepione. Nel 542 la cittadina tentò di opporsi all’invadenza degli ostrogoti guidati dal re Totila che, al termine di un duro scontro, la conquistò distruggendola e saccheggiandola.
Dopo aver subito le dominazioni longobarda, saracena, bizantina e normanna, Acri ebbe un ruolo nella guerra tra Aragonesi e Angioini. Infatti, nel 1462, Giovan Battista Grimaldi, viceré di Calabria, si rifugiò ad Acri e qui dovette subire l’assedio dell’esercito aragonese comandato da Maso Barrese che, quando riuscì a prendere la città, segò in due Nicola Clancioffo, il più tenace difensore della stessa. Nel 1497 Acri fu conquistata e in parte distrutta dai francesi e nel XVI secolo fu presa dagli spagnoli.
Nel 1799 Acri, seguendo gli ideali della Rivoluzione Francese, aderì alla Repubblica Partenopea. Di conseguenza la città fu invasa dall’esercito borbonico guidato dal luogotenente generale del sovrano il cardinale Ruffo. I disordini che ne seguirono durarono sette anni e furono duramente repressi.

Torre Civica di Acri
Acri. Torre Civica.

La cittadina ebbe un ruolo anche in numerose vicende legate al processo di unificazione d’Italia. Durante la spedizione di Sapri del 1857 perse la vita l’acrese Giambattista Falcone. I fratelli Francesco e Vincenzo Sprovieri, invece, militarono nelle truppe garibaldine e parteciparono alla spedizione dei Mille.

Cosa fare e cosa vedere ad Acri

Luoghi storici

La visita turistica ad Acri può iniziare dalla Torre Civica e dai ruderi del Castello Feudale, un complesso fortificato quattrocentesco sorto nella zona della Rocca dei Bruzi.

Palazzi nobiliari

I palazzi nobiliari più importanti sono tre: Palazzo Dodaro della prima metà del 1800 in via S. Pietro; Palazzo Sprovieri, della seconda metà del 1700 in via V. Sprovieri; Palazzo Feraudo, della prima metà del 1800 in via Baffi.

Luoghi di culto

Chiesa Santissima Annunziata di Acri

Numerosi sono i luoghi di culto presenti nella città:

  • chiesa di S. Nicola dove si può ammirare un arco del ‘600 e pala d’altare della stessa epoca
  • chiesa dei Domenicani con portale di altare barocco del ‘500
  • chiesa di S. Francesco di Paola con pregevoli opere del ‘600
  • chiesa di Santa Maria Maggiore d’origine medioevale con opere barocche
  • chiesa del Beato Angelo
  • chiesa SS Annunziata
  • chiesa di Santa Chiara
Basilica del Beato Angelo
Basilica del Beato Angelo

Musei e mostre permanenti

Ad Acri si possono visitare il Museo dei costumi Arbereshe, dedicato agli abiti tipici degli albanesi d’Italia una minoranza etno-linguistica che abita questo territorio e il MACA, il Museo di Arti Contemporanee di Acri, con trenta sale dedicate alle opere del maestro vetraio Silvio Vigliaturo.

Visita al Parco Nazionale della Sila

Seguendo la strada per la Sila si entra subito nel territorio del Parco Nazionale della Sila. Per prima si arriva al lago Cecita sulla sponda del quale si può visitare il Centro Visite del Parco in località Cupone. Seguitando sulla strada si passa vicino il museo Nave della Sila per poi arrivare a Camigliatello Silano. A cinque minuti da Camigliatello si trovano gli impianti di risalita di monte Curcio.

Prodotti tipici di Acri

I prodotti gastronomici della cittadina sono quelli tipici del territorio silano e presilano: salumi, formaggi freschi e stagionati, prodotti ortofrutticoli in particolare patate silane. E’ presente un artigianato tessile che trova la sua massima espressione nella lavorazione della lana.

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