Edoardo Galli fu uno dei più valenti archeologi italiani del secolo scorso. Autore di numerosi saggi e testi archeologici tra cui una guida della Sila. Nacque a Maierà nel 1880. Frequentò il liceo di Cosenza insieme a Michele Bianchi. Si laureò in lettere all’Università di Roma. Nel 1907 assume già l’incarico di Segretario nel Museo Nazionale di Firenze dove operò fino al 1923. In questa fase, il Galli, si distinse per una serie di scoperte e per il prezioso lavoro sul museo di Fiesole.
Dopo l’esperienza fiorentina, Edoardo Galli ebbe l’incarico nella istituenda Soprintendenza ai Monumenti della Calabria e della Lucania dove lavora fino al 1936. L’archeologo si impegnò a favore del restauro di importanti monumenti calabresi, dette un impulso decisivo alla scoperta dell’antica Sibari. Da soprintendente ai Monumenti della Calabria, Galli, ha il merito della fondazione e dell’istituzione, nel 1932, su progetto di Marcello Piacentini, del Museo Nazionale di Reggio Calabria. Museo dove è raccolto il più grande patrimonio archeologico della Magna Grecia.
Nel 1936 lascia la Calabria e diventa Soprintendente ai Monumenti delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo. Rimase ad Ancona fino al 1947 dove riordinò per intero il Museo Nazionale delle Marche. Dal 1947 al 1956, anno della sua morte, visse a Roma lavorando presso la Biblioteca dell’Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte dove raccolse materiale di prima mano per i suoi tanti saggi ed articoli scientifici.
Ulteriori informazioni biografiche su Edoardo Galli nel libro: Carlo Andreoli, ‘Arte in Riviera’, Paola, 2008
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