La vicenda della griglieria “ValleFiore”

Il paese mormora come un vespaio ma l’ufficializzazione della notizia è avvenuta con la pubblicazione di un articolo su “Il Quotidiano” del 19 Febbraio scorso. Articolo che l’autore ha preferito non firmare. Si tratta di una presunta truffa alla Regione Calabria legata ad un finanziamento pubblico di 550 mila euro, per i nostalgici, poco più di un miliardo di vecchie lire!

Venerdi 17 Febbraio, la Guardia di Finanza ha sigillato la struttura, nata sulla SS 107 nei pressi di Garga, meglio nota come griglieria e spaccio Vallefiore”. Il centro ristoro e annesso spaccio è gestito dalla cooperativa “Agricola Casearia Silvana” che ha ricevuto un contributo regionale di 550 mila euro per l’acquisto di macchinari per la lavorazione delle carni e dei formaggi. Le fatture che certificano tali acquisti sarebbero gonfiate di 160 mila euro finiti, secondo gli inquirenti, nelle mani di Antonio Arnone e della moglie Forciniti. I coniugi Arnone nonché i coniugi Biafora (presidente della cooperativa) sono stati iscritti nel registro degli indagati.

La struttura è stata successivamente dissequestrata ma nel paese si aspettano con curiosità e interesse i risultati del procedimento in corso. La notizia ha suscitato molto clamore in quanto, Antonio Arnone, è stato eletto nel Consiglio Comunale nelle file del PDL. Un altro duro colpo all’immagine della maggioranza di Antonio Barile additata da più parti come frutto della strumentalizzazione degli operai Sial e Cooperative e di accordi discutibili con parti purulenti provenienti dalla sinistra.

Si stigmatizza il comportamento di gruppi e ominidi come quelli appartenenti al cosiddetto comitato “Impegno Civile” che hanno fatto della prostituzione ideologica la loro intima ragione di vita.