Angela Napoli: inquisiti nominati da Mario Oliverio

L’odierna operazione, denominata “Erga omnes” e scaturita dall’inchiesta “Rimborsopoli”, che ha portato a tre provvedimenti di custodia domiciliare, a cinque divieti di dimora in Calabria (da non sottovalutare!!) e ad oltre due milioni e mezzo di euro sequestrati, il tutto a carico di uomini politici dei vari schieramenti, fa ascrivere alla Calabria una nuova pagina nera.
Le responsabilità sono tutte di quei partiti e di quegli uomini politici che si ostinano a delegare alla Magistratura la pulizia del loro mondo. La responsabilità è di chi dà incarichi di governo della cosa pubblica a coloro che sanno già essere sottoposti ad inchieste giudiziarie nonché di chi dall’interno dei partiti di appartenenza continua a difendere gli “indifendibili”. La responsabilità è anche di chi non lascia fuori dalla politica coloro che, avvalendosi del consenso elettorale, sperpera o si appropria del denaro dei cittadini.
Credo che il Governatore della Calabria, dopo essersi ostinato a nominare nella sua Giunta personaggi che risultavano già sottoposti ad indagini giudiziarie ed oggi ufficialmente coinvolti nelle stesse, abbia il dovere morale di agire di conseguenza in relazione alla gravità della situazione emersa e ritengo, altresì, che i responsabili degli altri partiti politici, i cui uomini risultano coinvolti nell’inchiesta odierna, debbano comprendere che i cittadini calabresi non possono e non debbano più essere defraudati ed offesi nella loro onestà e moralità.

Angela Napoli
Presidente Associazione “Risveglio Ideale”

Taurianova, 26 giugno 2015

La robotica all’ITI Elettrico di S. Giovanni in Fiore

La politica del rafforzamento e valorizzazione dei laboratori tecnici voluta dal nuovo preside Giovanni Tiano ha iniziato a dare i suoi frutti. Sono appena iniziate le lezioni di robotica nelle discipline Sistemi e Tecnologia dell’indirizzo Elettrico nell’Istituto Tecnico Industriale di San Giovanni in Fiore già IPSIA.

I robot utilizzati, già installati e operativi nel laboratorio di Elettrotecnica dell’indirizzo elettrico sono due. Il primo è un Scorbot ER 3 della israeliana Intelitek, leader nella costruzione di robot didattici. Il secondo, che ha poco da invidiare ai robot della Fiat, è un robot industriale della Mitsubishi. Si tratta del Movemaster RV-M1 una macchina di eccellenza per meccanica, elettronica e software.

La superba dotazione si affianca alle apparecchiature relative alla meteorologia e alle tecnologie del fotovoltaico già presenti nell’Istituto ponendolo all’avanguardia del panorama didattico calabrese.

 

Mario Oliverio e l’orrido della politica!

Un simbolo verde riposo su una figura circolare senza vertici e punte, una scritta in caratteri piccoli con un contenuto che scimmiotta pateticamente Obama: “Si può fare “. Mario Oliverio si presenta in modo rassicurante e tenta di far dimenticare i decenni di militanza comunista, le “purghe” verso i compagni dissidenti, la diffamazione sistematica dell’avversario attraverso i meandri popolati dalla “milizia” galoppina e dalle fonti di comunicazione asservite alla sua figura, l’immobilismo amministrativo (meno si fa, meno si scontenta) compensati, però, dagli intrecci sottobanco con figure di alto rilievo di meschinità.

Certamente, qualcosina “si può fare”. Ma …. erano proprio necessari 40 anni di mala politica per rendersene conto?

Salita Podistica della Sila 2014

Anche quest’anno si ripeterà l’esperienza della Salita Podistica della Sila, gara competitiva di 14,400 Km, già inserita nel calendario regionale Fidal.

La gara, completamente in salita, con una pendenza media del 5,5%, parte dalla piazza principale di Spezzano della Sila per arrivare a Monte Scuro. Alla gara competitiva, come sempre, è abbinata la Camminata fino in Cima e la Bici in Salita. Una 3° edizione che si preannuncia speciale, soprattutto per la presenza di atleti di alto livello specialisti di corsa in montagna.

Nuovo PD, vecchio candidato?

Se il nuovo è Canale….!

Se questo è il nuovo, allora il pd calabrese è messo proprio male. Massimo Canale, il candidato di Nicola Adamo, Enza Bruno Bossio, Mario Oliverio, Alfredo D’Attorre, Nico Stumpo, Doris Lo Moro e di tutta quell’area che da un trentennio ha condizionato pesantemente la vita politica del centro-sinistra calabrese, si erge a paladino del nuovo e del cambiamento, ma non riesce a fare un passo concreto e vero che dimostri tutto ciò. Anzi, per la verità, non appena Canale è stato designato dai suddetti personaggi, ha immediatamente pagato dazio, annunciando, senza se e senza ma, la candidatura di Mario Oliverio alla presidenza della regione! Nella logica di sempre: prima il candidato e poi, forse, il progetto e il programma.

I ‘Comitati Renzi’ della Calabria, con Ernesto Magorno candidato segretario regionale, puntano ad una netta rottura con tutto quello che è stato finora: il pd di Magorno sarà un partito che rivoluzionerà la politica calabrese con scelte di fortissimo cambiamento, in netta ed inequivocabile discontinuità con il passato. E questo lo sanno tutti coloro che, vecchi e nuovi, hanno inteso sostenere Magorno: si va verso una straordinaria stagione di cambiamento. Senza se e senza ma.

Il nostro bacino sarà quello delle decine di giovani che hanno fatto la ‘Leopoldina calabrese’ di Gioia Tauro. Saranno loro i protagonisti principali, saranno le loro idee che porteremo avanti, saranno i sogni e le speranze di quelle generazioni, non del trapassato remoto, che illumineranno la strada del futuro pd calabrese.

Anche sulle scelte per le prossime elezioni regionali sfidiamo Canale: lui pesca nella preistoria, noi metteremo in campo il meglio della Calabria, guidato da chi saprà parlare la il linguaggio del futuro. E questo è un impegno che Ernesto Magorno ha annunciato sin dal primo momento.

La sfida di Renzi sarà in Calabria la sfida della svolta. E su questo parleranno i fatti. Lo diciamo sin d’ora e i nostri elettori potranno verificarlo sin dal giorno dopo il 16 febbraio: tutto il pd sarà improntato alla qualità, al profondo rinnovamento, alle idee e ai progetti per il futuro.

Il trapassato remoto lo lasciamo a Massimo Canale e quelli che lo hanno scelto e imposto.

Comitati Renzi
Circoli Renzi
Calabria

Laratta: “Salvare gli scavi di ‘Jure vetere'”

Laratta: “Salvare gli scavi di ‘Jure vetere’ di Gioacchino da Fiore.
Appello alla Regione e al Governo.

“Salvare gli scavi di Jure Vetere è un obbligo morale per le istituzioni calabresi. Non possiamo assistere indifferenti al degrado dei resti del Protocenobio di Gioacchino da Fiore, nei pressi di San Giovanni in Fiore. Si tratta di un sito medioevale di grandissimo valore storico e culturale . E’ qui, in un angolo suggestivo e spettacolare della Sila, che Gioacchino decise di avviare la costituzione del suo Ordine Monastico e la costruzione del Protocenobio i cui resti soltanto 10 anni fa vennero alla luce, dopo anni di ricerche. Ma da allora tutto è fermo, tutto è avvolto nell’indifferenza. Da quel sito partì la straordinaria avventura nella chiesa di Gioacchino da Fiore e del suo ordine monastico, i Florensi. Fu lo stesso Gioacchino a cercare un sito adatto al suo progetto spirituale, attraversando l’intero altopiano, allora piuttosto aspro e isolato. Ed è a Jure Vetere che decise di fermarsi ed è in quel posto meraviglioso che rimase alcuni anni della sua vita. Ora quel sito è a forte rischio degrado. Gli scavi sono stati abbandonati alle intemperie. Per questo ritengono giusta e opportuna l’iniziativa di ‘Parola di vita’, periodico della Curia Arcivescovile di Cosenza Il suo appello alle istituzioni merita tutto l’appoggio possibile.
Intervenga Regione e Governo.

On. Franco LARATTA
Già deputato
Membro del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti

Cosenza, 2 consiglieri PD collusi con la mafia

Cosenza, arrestati due consiglieri provinciali del Pd

Due consiglieri provinciali di Cosenza, Umberto Bernaudo e Pietro Paolo Ruffolo, sono stati arrestati nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri di Cosenza e dalla Dia di Catanzaro.

Per i due, esponenti del Partito democratico, sono stati disposti gli arresti domiciliari.

In carcere è invece finito il presunto boss Michele Di Ruppo.

Il giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro, Livio Sabatini, ha escluso l’aggravante delle modalità mafiose che era stata chiesta dalla Dda nella proposta di misura cautelare.

A Bernaudo e Ruffolo, nella loro qualità, rispettivamente, di ex sindaco ed ex assessore del Comune di Rende, viene contestato di avere assunto, nella società partecipata “Rende Servizi”, familiari ed esponenti della cosca della ’ndrangheta Lanzino-Presta-Di Puppo, che opera nel territorio cosentino, in cambio del sostegno elettorale in occasione delle elezioni provinciali del 2009 e e di aver finanziato una cooperativa riconducibile al presunto boss della ’ndrangheta di Cosenza.

da: http://www.ilgiornale.it/news/interni/cosenza-arrestati-due-consiglieri-provinciali-pd-856259.html

S. Giov. in Fiore: branco di randagi nella notte

San Giov. in Fiore: branco randagi spadroneggia nella notte

Un branco di almeno 13 cani, è quanti ne abbiamo contati ma possono essere anche di più, è diventato il padrone assoluto delle strade della cittadina silana. I cani randagi si sono riuniti in un unico branco che rovista, in tarda sera e di notte, nei cassonetti della spazzatura cercando avanzi di cibo. Un branco che costituisce un serio pericolo per le persone e per gli altri animali domestici. Le persone che li incontrano indietreggiano cambiando strada e abbiamo visto un cittadino, con il proprio cane al guinzaglio, precipitosamente ritornare sui suoi passi per fortuna senza conseguenze.

Il tutto avviene nell’inerzia fisica e mentale di una amministrazione comunale che ha perso ogni spinta propulsiva ed ha abbandonato la città al suo destino tra masse di rifiuti che non si sa neanche da dove arrivano, teppisti notturni di ogni genere, corse motociclistiche di giorno e di notte, servizi pubblici ormai inesistenti e adesso anche il coprifuoco imposto dagli animali randagi.

cani randagi a San Giovanni in Fiore

Bomba a mano emerge dal Lago Arvo in secca

Un residuato bellico della seconda guerra mondiale, una bomba a mano di probabile costruzione americana è stata rinvenuta sulle sponde del lago Arvo, tra Lorica e Quaresima. L’ordigno è emerso dalle acque dell’invaso in secca per la penuria di precipitazioni di questa stagione. A trovarlo è stato Luigi Spadafora di San Giovanni in Fiore titolare del sito web Silaonline.it, durante una escursione.

Si tratta di una granata del tipo “ananas” di piccole dimensioni ma piuttosto pericolosa in quanto, in caso di scoppio, tende a frammentarsi in decine di schegge che straziano i malcapitati che si trovano nelle vicinanze. La bomba appare priva di linguetta di sicurezza per cui è possibile ipotizzare che sia stata lanciata in una operazione di guerra ma è finita nell’acqua del lago che ne ha attutito l’impatto e quindi ne ha evitato l’esplosione. Il meccanismo meccanico di innesto potrebbe essere ancora funzionante e quindi l’ordigno presenta dei grossi pericoli.

Lo Spadafora ha avvertito immediatamente i Carabinieri ed ha accompagnato la pattuglia in servizio a Lorica sul luogo del ritrovamento. Nei prossimi giorni ci sarà l’intervento degli artificieri che probabilmente faranno brillare l’ordigno direttamente sul posto.

Il lago artificiale di Lorica era già presente durante l’ultimo conflitto mondiale e pare che abbia restituito, ritirandosi periodicamente, altro materiale bellico. La diga del lago Arvo è stata presidiata dagli alleati verso la fine della guerra. La resistenza fascista era intenzionata a sabotare le centrali idroelettriche silane per ostacolare l’avanzata degli anglo-americani.

bomba rinvenuto nel lago arvo

bomba lago Arvo