S. Giovanni in Fiore: Adesione provincia di Crotone

A distanza di quasi 15 anni dal referendum sull’adesione di San giovanni in Fiore alla allora nuova provincia di Crotone, ormai il tema è passato di attualità e neanche in occasione delle prossime amministrative non c’è alcun politico che ne faccia cenno. La vicenda, che ha visto una grande risposta popolare che ha sfiorato l’80 per cento a favore dell’adesione, ha avuto un epilogo triste e antidemocratico. Il referendum è stato annullato con un pretesto. I fatti sono stati ricostruiti nell’opera multimediale su CD del 1999 di Luigi Spadafora dal titolo “San Giovanni in Fiore e Dintorni”. Riportiamo di seguito il documento.

Se dovessimo tracciare, con un compasso, su una cartina geografica della Calabria, una circonferenza con centro S. Giovanni in Fiore e un raggio corrispondente a 15 Km, ci accorgeremmo che nell’area del cerchio così ottenuto tutti i centri abitati fanno parte della nuova provincia di Crotone. Basterebbe solo questo a dimostrare che la provincia naturale del grosso centro silano non è certamente quella di Cosenza.

Quando fu ventilata l’ipotesi che la città di Crotone potesse diventare capoluogo di provincia molti sangiovannesi si convinsero che l’eventuale adesione alla nuova provincia avrebbe portato a San Giovanni in Fiore molti vantaggi e rotto, finalmente, il tradizionale isolamento del paese montano.

La città di Gioacchino si sarebbe unita al suo circondario con forti ricadute positive. Si sarebbero consolidati i presidi sanitari e scolastici, molti utenti dei quali provengono dall’alto crotonese. Si sarebbe intensificato l’interscambio commerciale e San Giovanni in Fiore, forte del suo grande terriotorio e del numero dei suoi abitanti, avrebbe finito per avere un ruolo centrale nella nuova provincia aspirando ad ottenere tutti quei presidi istituzionali che gli sono stati negati o tolti.

Queste idee furono rigettate in blocco dagli amministratori e da esponenti di partito che vedevano nell’adesione alla provincia di Crotone uno stravolgimento degli equilibri politici esistenti. Si temeva, in pratica, la perdita di alcuni incarichi politici e sindacali a livello provinciale e la rottura di legami politico-personali, consolidati nel tempo, con referenti provinciali cosentini.

La discussione venne congelata e il 6 marzo 1992, con il D.L. n. 249, si istituì la Provincia di Crotone senza che il Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore avesse affrontato il dibattito per l’eventuale adesione.

Ma i sostenitori del progetto non si dettero per vinti, costituirono un comitato apolitico e continuarono nella loro campagna di sensibilizzazione della popolazione. Finalmente, dopo le forti pressioni del Comitato Pro-Crotone, delle opposizioni e dei sindaci dei paesi del circondario, gli amministratori di San Giovanni in Fiore, indirono, per il 30 novembre 1997, il referendum per l’adesione alla provincia di Crotone.

I sostenitori dell’adesione scesero in campo organizzando numerosi convegni e producendo decine tra manifesti, volantini e interventi nei media locali al fine di convincere la popolazione della opportunità della scelta crotonese.

Gli oppositori del progetto, a corto di ragioni confessabili, scelsero la via del boicottaggio del referendum. Venne scelta una data in cui la popolazione del comune si riduce per la partenza dei numerosi studenti universitari e dei lavoratori impegnati altrove. Venne ridotto il numero delle ore disponibili per votare, chiudendo i seggi alle ore 20 invece che alle convenzionali ore 22. Invitarono la popolazione a disertare le urne e organizzarono un vergognoso “picchettaggio” dei seggi per intimidire i cittadini orientati ad esprimere il loro parere con il voto.

Malgrado tutto questo il risultato fu eclatante! Si recarono a votare 7.227 cittadini di cui ben 5.456, pari al 77,57%, si dichiararono favorevoli alla adesione di San Giovanni in Fiore alla nuova provincia di Crotone. Ma questo non bastò: i contrari al progetto pro-Crotone, con il pretesto del mancato raggiungimento del quorum, chiesero l’invalidazione del referendum.

La vicenda ebbe, probabilmente, il suo epilogo nella storica seduta del Consiglio Comunale del 16 gennaio 1998. L’aula del Consiglio Comunale era gremita di cittadini indignati e malgrado la blindatura del municipio ad opera delle forze dell’ordine, dei vigili urbani e delle guardie di finanza locali ci furono momenti in cui si rischiò la ribellione.

Gli esponenti della sinistra nel tentativo, poco dignitoso, di inventare ragioni a sostegno della permanenza nella provincia di Cosenza scivolarono ripetutamente nel ridicolo.

Il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale, nelle persone di Francesco Martire e Bernardo Spadafora, sostenendo che non aveva senso parlare di nullità di un referendum consultivo, chiesero al Consiglio di prendere atto degli inequivocabili risultati referendari e presentarono una mozione di adesione di San Giovanni in Fiore alla provincia di Crotone.

Nessuno dei partiti presenti nel Consiglio votò a favore di questa mozione. Non votarono a favore neppure i rappresentanti del PPI che, pur vantandosi di possedere la primogenitura del progetto pro-Crotone, preferirono non spaccare la maggioranza di centro-sinistra preservando qualche poltrona. Giustificarono il loro “no” alla mozione perché questa, a detta loro, proveniva da destra.

Nel cuore della notte, alle ore 2 del 17 gennaio 1998, dopo che i consiglieri di A.N. avevano abbandonato la seduta in segno di protesta, il Consiglio Comunale votò l’annullamento del referendum per l’adesione di San Giovanni in Fiore alla provincia di Crotone consumando un altro crimine ai danni della popolazione silana.

Alcuni giorni dopo giunse, da Roma, la notizia ufficiale che la Pretura di San Giovanni in Fiore sarebbe stata chiusa: non esistevano, secondo i parametri del ministero, i numeri per tenere, nel centro silano, questo importante presidio che operava dal lontano 1840.

Soveria: L’ospedale non chiude!

L’OSPEDALE NON CHIUDE MA VERRA’ INCREMENTATO CON SERVIZI TERRITORIALI 

RICONOSCIUTA ALL’OSPEDALE DI SOVERIA MANNELLI LA PECULIARITA’ DI: OSPEDALE DI ZONA MONTANA

E’ QUANTO PREVISTO DAL PIANO DI RIENTRO VARATO MERCOLEDI’ DALLA NUOVA GIUNTA REGIONALE, GUIDATA DA GIUSEPPE SCOPELLITI, CHE INTENDE DARE, FINALMENTE, UN NUOVO CORSO ALLA RETE OSPEDALIERA E TERRITORIALE CALABRESE NELLA SUA GLOBALITA’.

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ACCOGLIE CON SODDISFAZIONE QUESTA DECISIONE CHE RENDE GIUSTIZIA ALLA STORIA ED AL RUOLO INSOSTITUIBILE DI QUESTO IMPORTANTE PRESIDIO SANITARIO ALL’INTERNO DELL’AREA DELL’ALTO REVENTINO.

LA STRUTTURA OSPEDALIERA CONTINUERA’ AD EROGARE PRESTAZIONI DI RICOVERO E DIVENTERA’ POLO DI RIFERIMENTO PER TUTTI I SERVIZI TERRITORIALI CONCENTRANDO IN UNICO LUOGO LE RISPOSTE PER TUTTI I BISOGNI DI SALUTE DEL CITTADINO.

Sanità: Gli innocenti e gli impuniti

GLI INNOCENTI E GLI IMPUNITI 

di MARIO CALIGIURI

OGNI giorno è un bollettino di guerra. L’episodio di Padova descritto in queste pagine conferma che gli orrori sanitari possono essere considerati un’autentica emergenza nazionale. Qualche anno fa l’Associazione italiana di oncologia medica fece sapere che tra gli 80 e i 90 morti al giorno sono causati da errori e disorganizzazione. Secondo la stessa associazione, oltre 300mila sarebbero le persone danneggiate, con costi valutabili in dieci miliardi di euro l’anno, pari all’1% del Pil. Eppure il sistema sanitario italiano assorbe cifre da capogiro e nelle regioni queste spese rappresentano in media i due terzi dei bilanci. Dopo ogni episodio si aprono processi, partono ispettori, si mobilitano commissioni di inchiesta, si leggono dichiarazioni allarmate. Ma di questa legittima indignazione civile poi cosa resta? Pagano i veri colpevoli? E quando?

A VIBO VALENTIA nel 2007 morì la sedicenne Federica Monteleone per una mancanza di corrente elettrica durante una banale operazione di appendicite. Dopo tre anni, il Tribunale ha condannato otto dei nove imputati. Le pene inflitte variano da due anni a un anno e quattro mesi e si è previsto un rimborso di 800 mila euro per le parti civili. Questo è solo il primo grado: poi c’è il secondo e la Cassazione, con i tempi della giustizia a tutti noti.
Occorrono commenti? Dopo le tragedie, i presunti responsabili spesso continuano serenamente a svolgere le loro funzioni. Però a Matera, pochissimi giorni fa, due medici sono stati sospesi in via cautelativa dopo che una donna è morta a seguito di un parto cesareo. Non mi è sembrata finora una pratica molto corrente. E’ inevitabile imbattersi in sbagli e fatalità. Le responsabilità vanno sempre valutate a fondo, caso per caso, senza processi mediatici sommari. E’ sempre importante stabilire se certi errori nascano dalla superficialità, dall’incuria, dalla disorganizzazione. O se invece siano il risultato di carenze strutturali alle quali nemmeno la buona volontà dei singoli (quando esiste) riesce a ovviare.

DI SICURO , una maggiore preparazione, una migliore distribuzione delle risorse e una più accurata organizzazione basterebbero a ridurre le cifre della tragedia. Mancano i dipendenti? Difficile sostenerlo, soprattutto in alcune regioni. Più forte è il problema dell’organizzazione, strettamente legato a quello della selezione dei manager sanitari. Questo è un punto chiave per tentare di frenare una mattanza infinita. Possiamo solo sperare che il dolore di incolpevoli vittime serva a muovere qualcosa. Servono scelte politiche forti. Altro che governicchi.

IL RESTO DEL CARLINO – LA NAZIONE – IL GIORNO
PRIMO PIANO DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010 PAGINA 2

Carosello UFO in Sila

Nella nottata di ieri, alcuni testimoni, che si recavano al concerto musicale di Lorica che ha visto la presenza di Carmen Consoli e Paola Turci, hanno assistito ad un insolito fenomeno celeste. Tre oggetti, dall’aspetto di “palle di fuoco”, sovrastavano i boschi della Sila nei pressi del lago Arvo.

Erano disposti a triangolo isoscele, come si nota nella foto pubblicata in basso, ed erano perfettamente immobili. Poi, all’improvviso, la loro formazione è mutata disponendosi in linea retta inclinata. Hanno iniziato ad allontanarsi e, pochi secondi dopo, sono scomparsi nella notte silana. Un altro oggetto li ha seguiti a distanza dileguandosi anch’esso nel buio della notte.

Assunzione figlia Oliverio: esplode lo scandalo!

Tutta la provincia ribolle! San Giovanni in Fiore è in fermento!!Sembravano solo voci ma pare che la cosa sia vera. Lo scandalo è esploso, la vicenda è sulla bocca di tutti.

Sembra che la figlia di Mario Oliverio, presidente della provincia di Cosenza, sia stata assunta, o si è in procinto di farlo, come DIRIGENTE nell’ANAS.

Oggi il pettegolezzo ha avuto la sua ufficializzazione: sul Quotidiano della Calabria è stato pubblicato un articolo che riporta la notizia di una interrogazione parlamentare di Antonio Gentile e di altri 12 senatori del PDL al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture che denuncia la stasi dei lavori sulla A3 e l’assunzione sospetta.

A San Giovanni in Fiore c’è chi parla apertamnete di organizzare una grande manifestazione davanti al Palazzo della Provincia e di protrarla ad oltranza fino alle dimissioni di Mario Oliverio! Tutti sono stufi della cricca che condiziona la grande cittadina silana. Tutti vogliono liberarsi degli infiltrati nella sanità, nella scuola, nel municipio e in tutti gli altri servizi pubblici che larorano di corcerto favorendo gli amici del capo e colpendo meschinamente i suoi avversari politici.

Ma le reazioni non si registrano solo negli oppositori di Oliverio. La stessa sinistra cosentina è in forte imbarazzo. Per non parlare degli “epurati” politici di San Giovanni in Fiore e provincia. Abbiamo raccolto delle voci a Cosenza dove il sottoscritto è stato esiliato dagli amici di Oliverio perchè politicamente non gradito a San Giovanni in Fiore.

Sono gli stessi compagni di partito del PD che parlano e, questi, sono i toni: “…. il 25 aprile è stato pubblicato il bando, il 26 aprile lo hanno chiuso! Una solo domanda presentata: quella della figlia!”; “Sono due le case che ha a Roma. Una di valore incommensurabile ….”; e via discorrendo.

Luigi Spadafora
29/05/10

Scopelliti: il volto pulito della Calabria

Beppe Scopelliti, inarrestabile, travolge Loiero e cancella consegnando alla storia quella che rimarrà per sempre come la giunta degli oltre 30 inquisiti: la giunta di centro-sinistra che ha saccheggiato la sanità calabrese creando un buco stratosferico e avviando alla chiusure almeno 12 ospedali. Il PD calabrese retto da personaggi ambigui come Loiero, Oliverio, Adamo dimezza i propri voti regionali.

Riportiamo di seguito l’articolo apparso su Libero.it

Scopelliti “doppia” Loiero: “Abbiamo sconfitto il malgoverno della sinistra”

La sostanziale tenuta del Pdl e della lista civica rende quasi ininfluente l’apporto dell’Udc. Dimezzato il Pd

Roma – «Siamo stati uno tsunami contro il loierismo. È il più bel segnale da una terra martoriata e mortificata». Esordisce così il vincitore Giuseppe Scopelliti, nuovo governatore di centrodestra della Regione Calabria. I sondaggi lo indicavano come favorito, ma nemmeno lui immaginava uno sfondamento oltre la soglia del 60 per cento considerato che gli avversari erano due: l’uscente Loiero per il Pd e l’imprenditore Callipo per l’Idv.

Il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, suo sostenitore, gli ha telefonato per manifestargli il proprio entusiasmo: «Ciao Giuseppe, siamo in diretta di fronte a venti telecamere, ti chiamo per farti gli auguri della vittoria! Complimenti!». A soli 44 anni Scopelliti ha già una vita politica dietro le spalle: segretario nazionale del Fronte della Gioventù, presidente del consiglio regionale calabrese, sindaco di Reggio e coordinatore locale del Pdl. «Non mi aspettavo un’affermazione di queste dimensioni – ha aggiunto – perché qui il centrodestra non ha mai vinto con numeri e proporzioni così grandi. E questo – ha aggiunto – mi riempie di grande responsabilità».

Ma la Calabria è una terra che non ama le mezze misure e chiunque vinca ottiene il proprio personale plebiscito. Lo stesso centrosinistra cinque anni fa si era conquistato il 59 per cento e quindi Scopelliti, primo reggino a guidare l’ente locale, è consapevole del compito arduo che l’attende. «I cittadini – ha rilevato – hanno bocciato una pessima gestione ed hanno dato fiducia ad un’alternativa di governo, ma ora inizia la vera sfida». Un merito, il governatore se lo può già ascrivere: la sostanziale tenuta del Pdl e della lista civica rende quasi ininfluente il 9% dell’Udc.

Dall’altra parte della barricata, invece, è in corso uno psicodramma collettivo. Il Pd è crollato al 16% quando Ds e Margherita potevano contare su una base del 30% circa, l’Idv ha quasi dimezzato i propri voti. Loiero è esterrefatto: «Vince la destra e non riesco a capirne le cause». Poi, però, qualche indizio lo ha fornito. «Abbiamo avuto conflitti interni incredibili e siamo partiti in ritardo», ha precisato riferendosi alla tarantella delle primarie rinviate più volte dal Pd per costringerlo a fare un passo indietro e cercare di agganciare l’Udc.

Il terzo incomodo Callipo s’è dichiarato «soddisfatto», ma Tonino Di Pietro già reclama: «Loiero ha subito una sconfitta pesante perché rappresenta un valore perdente, mentre Callipo era un valore aggiunto. Il Pd ne tragga le conseguenze perché noi l’avevamo avvertito per tempo». La gente, quella che è andata a votare (in Calabria il 59%), si aspetta che Scopelliti cambi la faccia della Regione come ha cambiato quella di Reggio: da capoluogo degradato a perla dello Stretto. Un’impresa che gli è valsa il titolo di primo cittadino più amato d’Italia assieme al leghista Tosi e al pd Chiamparino. «Riscattare la terra» non lo spaventa. E non è un caso che anziché dedicarsi ai festeggiamenti abbia trovato il tempo per ribadire che «manderemo a casa tutti i manager della sanità che hanno dimostrato incompetenza» e che «non esisteranno più clientele e amicizie, premieremo gente di qualità mettendo da parte logiche perverse: la salute dei cittadini non è né di destra né di sinistra».
Il cambiamento di Scopelliti deve giocoforza partire da qui, da una Regione costretta a utilizzare un miliardo di fondi Fas destinati alle infrastrutture per ripianare il buco nero di una sanità che offre ai cittadini ospedali nei quali si rischia di morire anche per le operazioni più semplici. Da una Regione che ha speso solo il 5% dei fondi comunitari a essa destinati. «La Calabria adesso guarderà al Mediterraneo, allo sviluppo che potrà darci benessere proprio grazie alla nostra baricentricità nell’area mediterranea», ha promesso.

I parlamentari locali del Pdl gioiscono. La Calabria, per Jole Santelli «ha ancora voglia di sognare». Per il senatore Tonio Gentile è stata una vittoria «contro i poteri forti». Ma il potere più forte di tutti in loco, quello della ’ndrangheta, Scopelliti lo dovrà combattere assieme al ministro dell’Interno Maroni.

http://www.ilgiornale.it/elezioni_2010/scopelliti_doppia_loiero_abbiamo_sconfitto_malgoverno_sinistra/30-03-2010/articolo-id=433737-page=1-comments=1

SOVERIA CITTÀ DEL SOLE

SOVERIA CITTÀ DEL SOLE. CALIGIURI: “PUNTIAMO ALL’AUTONOMIA ENERGETICA”

SOVERIA MANNELLI (10.03.2010) – “È proprio quando cade la pioggia, che occorre guardare al sole”. Così Mario Caligiuri, Sindaco di Soveria Mannelli, presenta in questi giorni segnati dal maltempo battente il Progetto “Città del Sole”, parte significativa del programma votato dagli elettori nel giugno scorso. Il primo cittadino spiega: “Puntiamo sull’autonomia energetica di tutti gli immobili comunali, all’utilizzo dell’energia fotovoltaica per alleggerire le bollette di tutte le famiglie e per finanziare il bilancio comunale”. Il progetto coinvolge in prima battuta l’Amministrazione Comunale con la realizzazione di una rete di impianti fotovoltaici su tutti gli edifici pubblici e su alcuni suoli di proprietà comunale, ma mira a coinvolgere il maggior numero di cittadini nella diffusione dell’energia solare e nel conseguente risparmio energetico ed economico. Il Comune punta a produrre energia per coprire il fabbisogno di illuminazione e riscaldamento di tutti gli edifici, comprese le scuole, l’illuminazione delle strade, il funzionamento delle due fontane in viale Rubettino e in località Calvario e l’illuminazione e il riscaldamento della Piscina comunale dove i pannelli fotovoltaici sono stati pensati come parte integrante della copertura già in fase di progettazione. L’Amministrazione Comunale ha già pubblicato un bando con scadenza 8 aprile 2010 per individuare la società che realizzerà il progetto. Nell’avviso pubblico sono specificate tutte le condizioni per la realizzazione delle strutture e per il coinvolgimento della cittadinanza. I terreni e le superfici destinate agli impianti saranno dati in concessione alla società aggiudicatrice per 20 anni. La società dovrà garantire ai cittadini che chiederanno di intervenire sulle proprie abitazioni o sui propri terreni, la possibilità di accedere a forma di credito per la concessione degli incentivi previsti dal Decreto Bersani. Il primo cittadino ha concluso commentando “Il Progetto “Soveria, Città del Sole” è uno degli obiettivi più importanti che l’Amministrazione Comunale si è posta per la presente legislatura. Aggiungendo alla totale informatizzazione e ai collegamenti internet gratuiti per tutti anche la totale autonomia energetica. Intendiamo realizzare un progetto ambizioso, non certo facile ma alla nostra portata, che può dimostrare che anche nel Sud e nei piccoli comuni è possibile pensare al futuro”.

Soveria: il metano per tutti

SOVERIA MANNELLI, CALIGIURI: IL METANO, UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI”.

SOVERIA MANNELLI (07.01.2010) – “Estendere la rete del metano a tutto il territorio comunale vuol dire dare a tutta la popolazione la possibilità di usufruire di un servizio importantissimo. L’impegno dell’amministrazione comunale è massimo affinché tutti i cittadini sia del capoluogo che delle frazioni ricevano al più presto l’allaccio alla rete del metano.”
Così il Sindaco Mario Caligiuri commenta l’ennesima iniziativa relativa all’impegno per l’eventuale estensione della rete di metanizzazione a tutto il territorio di Soveria Mannelli, tema che è uno dei punti del programma amministrativo.
L’Amministrazione comunale si è impegnata, sin dalle prime fasi ad estendere il progetto originario dell’Italgas. In base al finanziamento ricevuto, infatti, l’Italgas aveva previsto di realizzare il metanodotto solo nel centro Città, così come avviene in molti comuni calabresi. Grazie al lavoro di negoziazione portato avanti dalla Civica Amministrazione, sono stati inseriti nel progetto esecutivo anche i centri abitatiti delle frazioni Colla e San Tommaso, e l’area industriale anch’essa in un primo momento esclusa.
L’Amministrazione sta ora verificando la concreta possibilità di garantire il servizio nelle altre aree comunali in cui la metanizzazione non è stata al momento prevista e realizzare un metanodotto che possa raggiungere tutte le abitazioni ubicate sul territorio comunale.
Il primo cittadino Mario Caligiuri ha concluso affermando che “Non c’è sviluppo se questo non è per tutti. L’estensione del metanodotto è uno dei punti del nostro programma amministrativo e per questo ci stiamo doverosamente adoperando affinché anche le aree meno densamente abitate, ricevano lo stesso servizio previsto nel centro della città. Ovviamente questo non dipende solo da noi, ma a noi attiene l’impegno costante su questa terra come stiamo costantemente facendo e continueremo a fare certamente nei prossimi anni”.

Prodotti tipici calabresi per Obama e consorte

Roma, 2 gen. – (Adnkronos/Ign) – Sono entusiasti i produttori di olive carolee alla notizia che il prodotto tipico calabrese era tra i cibi ‘made in Italy’ della tavola di fine anno della coppia presidenziale americana. E in coro si dicono pronti a inviare un omaggio alla Casa Bianca, un gesto di cortesia nel confronti di Barack Obama e consorte e un’opportunità per esportare nel mondo una delle prelibatezze nostrane di cui pare la first lady sia particolarmente golosa.

«Stiamo contattando l’ambasciata americana per far pervenire alla Casa Bianca al presidente Obama e alla first lady Michelle un omaggio di olive carolee», annuncia a Ign, testata online del gruppo Adnkronos, Mario Caligiuri, sindaco di Soveria Mannelli e docente all’Università della Calabria. Il sindaco sta coordinando l’iniziativa che vedrà coinvolti diversi produttori. «Ci stiamo muovendo per conoscere le procedure per l’invio dell’omaggio in tutta sicurezza e nel modo più veloce possibile -dice Caligiuri-.

Ad essere interessati saranno due produttori di Soveria Mannelli e uno di san Mango d’Aquino. Invieremo una serie di campioni di prodotti tipici calabresi, non solo olive. In Calabria abbiamo prodotti di grande qualità e di grande eccellenza come la ‘nduja e il tartufo di pizzo ma anche tonno e formaggi».

I produttori si dicono lusingati dalla predilezione di Michelle per le carolee. «L’omaggio è un’iniziativa sicuramente positiva e può essere un’occasione per fare una buona pubblicità», sottolinea Pasquale Luna di Soveria Mannelli, che oltre alla carolee è specializzato nella produzione di funghi.

Gli fa eco Luigi Belmonte, sempre di Soveria: «Oltre a farci piacere poter fare un omaggio agli Obama è anche una forma di pubblicità per la Calabria -dichiara soddisfatto-. Ci attiveremo per poter fare arrivare questo presente il prima possibile». Belmonte spiega anche quale è la preparazione delle olive: «Vengono schiacciate, messe in salamoia e poi si condiscono con aglio, finocchio selvatico e un pò d’olio. Quindi si mettono in un vasetto o in buste sottovuoto. Noi -fa sapere- già esportiamo in America e anche a Londra». (Ign/Ct/Adnkronos) 02-GEN-10 15:18 NNN

Mario Caligiuri – Convegno sulle morti bianche

MORTI BIANCHE, PRIORITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SOVERIA MANNELLI

SOVERIA MANNELLI (19.12.2009) – “Evitare le morti sul lavoro. È una delle priorità del programma amministrativo del comune di Soveria Mannelli. La Giunta, su proposta del Sindaco Mario Caligiuri, ha raccolto l’invito del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nella piena convinzione che i comuni devono stare in prima linea in questa battaglia e svolgere un ruolo di prevenzione, informazione e controllo.” Così Angelo Sirianni, presidente del Consiglio Comunale di Soveria Mannelli saluta il pubblico accorso numeroso al convegno “Sicurezza sul lavoro. Aggiornamento sul Testo unico in materia di sicurezza”.

Il Convegno, organizzato e coordinato dall’Assessore all’Ospedale Giuseppe Gabriele, si è svolto nella “Sala della Libertà” del Palazzo Comunale “Cimino” di Soveria Mannelli, gremita di pubblico appartenente alle diverse categorie interessate all’argomento: datori di lavoro pubblici e privati, responsabili e addetti del servizio di prevenzione dei rischi, professionisti e lavoratori del territorio. Per l’assessore Gabriele “L’attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro e la prevenzione delle morti bianche sono obiettivi prioritari che l’amministrazione comunale si è posta fin dal suo insediamento. Questo convegno è la prima iniziative che il Comune di Soveria Mannelli ha doverosamente dedicato a questo tema, che è chiaramente indicato nel programma amministrativo. Altre ne seguiranno nella convinzione che l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro siano due strumenti fondamentali da utilizzare nella prevenzione del rischio.

La presenza di un pubblico così numeroso conferma che il ruolo delle amministrazioni locali su queste tematiche è anche quello di fornire un luogo di incontro ai diversi attori del mondo del lavoro.”
L’incontro ha fornito un approfondimento sulle normative da applicare per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Seduti al tavolo dei relatori Egidio Villella, Direttore del Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro di Lamezia Terme; Enrico Ciaccio, Medico del lavoro, Emma Ciconte, Direttore del Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro di Catanzaro, Domenico Masciari, medico del lavoro e Riccardo Ambrosio, Presidente AIAS Catanzaro. Per le questioni legate agli aspetti legali l’avvocato Mario Cilurzo del Foro di Roma. Sono intervenuti, inoltre, in rappresentanza della Federgeometri di Catanzaro Salvatore Procopio e del Collegio dei geometri di Vibo Valentia Pasquale Barberi.I relatori dopo i loro interventi hanno risposto ai numerosi interventi del pubblico che si è dimostrato molto interessato all’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale, in particolare le domande si sono concentrate sugli strumenti di prevenzione del rischio e sulla possibilità di concertazione fra amministrazione locale, ordini dei professionisti e imprese. Il Convegno ha avuto il patrocinio del comitato regione dei giovani imprenditori della Confindustria della Calabria, Inail Calabria, Comitato Paritetico Territoriale, ESEC Ente Scuola per l’edilizia e affini, AIAS (Associazione italiana fra gli addetti alla sicurezza) di Catanzaro, Ordine degli Ingegneri Catanzaro, Collegio Geometri Catanzaro, Collegio Geometri Crotone, Collegio Geometri Vibo Valentia, Collegio Geometri Cosenza. La segreteria è stata curata dall’Associazione Fiore di Lino.